Il mio San Valentino
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Il mio San Valentino: Come riuscire a lasciare senza parole il tuo amore
Esattamente tre anni fa, la sera di San Valentino, dopo aver cenato in uno dei nostri luoghi del cuore, (come avete sicuramente già capito, non una classica cena di San Valentino al lume di candela), mi preparavo per andare a dormire. Mi avvicino al letto, alzo le coperte e mi accorgo che il mio pigiama era tutto stropicciato. Non era messo nel modo in cui l’avevo lasciato. Pensai, che strano, non mi sembrava di averlo lasciato così. Lo prendo e cerco di infilarmi la manica e dopo averci provato senza riuscirci, (ci credo, c’era un nodo!), ed essermi detta tra me e me: “sei talmente stanca che non riesci nemmeno infilare la manica”, vedo partire in volo e atterrare sul letto una scatoletta.
Scatolette
Avete presente quelle scatolette piccole, che contengono oggetti preziosi, carichi di speranza e attesa dei fatidici si? Ecco, quella. Mio marito era li, vicino al letto a godersi la scena e la mia faccia sbalordita. Quando sono imbarazzata e emozionata, faccio delle domande ovvie e questo era uno di quei momenti: “ma e’ per me?” Lui, che è un gentiluomo mi sorrise e con il tono pacato rispose, “certo “ : ) Sicuramente stava pensando: e per chi sennò. Non ne ho la certezza ma chiederò per conferma.
Mi vuoi sposare?
Apro la scatoletta con le mani tremolanti e dentro, come da usanza iniziata qualche Natale fa, trovo scritto su un pezzo di tovagliolo: “ MI VUOI SPOSARE ? “Si, confesso, sono di lacrima facile…Se avete letto mio marito, la mia risposta ovviamente era sì, ma lui preciserebbe: “ Non subito, mi ha detto che ci doveva pensare”. E’ vero. E’ andata così! Ora vi racconto questo fatto divertente che probabilmente è stato il motivo per cui ci dovevo pensare. Si tratta di un episodio successo qualche giorno prima, precisamente il 10 febbraio. Avevo organizzato un pranzo, pensando di fare uno scherzo a Gian. Era sabato, il giorno del nostro primo bacio e lo scherzo ci stava perfetto. Avete capito che siamo un po’ giocherelloni : )
Cameriere complice
Complice mio figlio, ci eravamo accordati con il cameriere che, finito pranzo, nel momento del dolce, portasse una scatolina che avevo consegnato precedentemente, nascosta sotto il tovagliolo e la posasse proprio davanti a lui. Povero, non capiva cosa stava succedendo. La scatoletta era più grande di quelle famose scatoline contenenti oggetti preziosi, ma quando la aprì, la cosa che vide, era una sorta di fede con un super brillante palesemente finto. Non era un vero anello, era una tazza che aveva il manico a forma di un anello con il brillante. Perfetta per lo scherzo, in quanto aprivi la scatola e vedevi solo il manico. Dentro la scatolina, sul pezzo di una comanda del cameriere complice, avevo scritto la frase : Mi vuoi sposare? Copiando lo stile di Gian : )
San Valentino
Avreste dovuto vedere la sua faccia. Infatti l’obiettivo dello scherzo era sbalordirlo, ma credetemi, era molto strana. Pensai, non è minimamente intenzionato a sposarmi e ora non sa come uscirne fuori. Dopo il caffè, sorvolai completamente l’argomento, e così anche per i giorni successivi, ma la sua espressione mi aveva turbato un po’. Dopo qualche giorno sarebbe stato San Valentino.
Ho detto di sì
Solo dopo capii il perché di quella faccia: prima di arrivare in ristorante, era passato a ritirare il mio anello di fidanzamento e stava pensando : “Ma come cavolo fa a scoprirmi sempre, mo che faccio? Aspetto a darglielo? “ Sospiro di sollievo ; ) Vi ricordate i miei racconti di Natale in cui avevo parlato del fatto che scoprivo sempre tutti i regali di Natale, e lui, ovviamente lo sapeva e aveva già avuto modo di testarlo.
Eh non deve essere facile riuscire a farmi delle sorprese…Ci vuole tanto coraggio e perseveranza per organizzare qualcosa di inusuale ed emozionante, come nel caso di Giorgio che ha osato con la scelta del suo anello di fidanzamento. Quanto lo adoro!
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