Marta, Mirco e Tommaso
Ci sono incontri che segnano la vita di ognuno di noi.
Per me, quello di Marta, Mirco e il loro piccolo Tommaso è stato uno di quelli.
Marta mi contattò all’inizio di gennaio, chiedendomi di aiutarla con l’organizzazione del loro matrimonio. Era molto impegnata con il lavoro, mamma di un bambino dell’età di mio figlio e aveva il desiderio di festeggiare l’unione con Mirco in un modo autentico e rappresentativo.
Da subito ho sentito una forte affinità e anche una certa dose di fiducia e libertà di espressione. Ci siamo scelti. Il loro matrimonio è stato espressione dell’arte sartoriale, un matrimonio sartoriale.
Avevano le idee chiare sui loro desideri: un matrimonio diverso da quelli ai quali avevano partecipato negli anni, che fosse bello, ma soprattutto che li rispecchiasse appieno e che potesse essere un’esperienza conviviale per i loro ospiti, nulla di troppo solenne.
Autenticità, Unicità, Essenzialità
Dopo la prima fase conoscitiva e di ricerca per trovare le parole chiave che ci avrebbero guidato nelle nostre scelte, lo studio dei colori personali e dei materiali adatti per rappresentare il loro racconto, gli ho presentato il loro progetto creativo.
Conteneva 3 parole: Autenticità, Unicità, Essenzialità, rappresentate in ogni scelta. È stato accolto con estremo entusiasmo. Era inizio di marzo e avevamo solo 3 mesi per realizzarlo.
Per sviluppare il loro progetto, mi ero lasciata ispirare dai luoghi dei loro viaggi, dall’essenza di ciò che amavano in quei luoghi e dal sapore che cercavano nelle loro scelte. Ho ricercato elementi iconici che potessero collegare le loro vite al luogo del ricevimento che desideravano e li ho trovati.
Dettagli che anticipano il futuro
Sembrava incredibile, ma quell’abbazia un tempo era affrescata con 7 virtù femminili, di cui una era quella della giustizia, perfetta per rappresentare Marta, che è un’avvocato. Mirco, amante della storia, dell’essenzialità e del fulcro di ogni cosa, era rappresentato perfettamente dalla vera essenzialità che simboleggiava la vita dei frati, i custodi di un tempo di questo luogo sacro.
Ogni elemento della location, le forme dell’arco, la “M” che componevano, i colori e i materiali sembravano perfetti per il loro progetto. Un incredibile susseguirsi di scoperte univa e rappresentava le loro vite.
Quell’abbazia è stata conservata nella sua naturale essenzialità e autenticità. Ho ripercorso la storia per scoprire i materiali, il cibo, le usanze e gli spazi che venivano utilizzati per valorizzare al massimo questa fusione. Nulla era lasciato al caso.
Scena della cena è stata dipinta a mano aacquarello ed inserita nell’invito alle nozze
Ricordi da indossare
Anche la parte grafica che ha accompagnato l’evento è stata curata e pensata per anticipare agli ospiti il programma, mettendo il focus sul loro benessere. Le scene dipinte a mano in acquerello svelavano i dettagli che nel giorno del matrimonio si sarebbero trasformate in realtà, dando agli ospiti la sensazione di un luogo familiare e conosciuto, rendendo il tutto più piacevole.
Gli affreschi presenti nel refettorio, scelto per la cena, uniti agli archi del chiostro hanno formato il loro monogramma.
Gli stessi dipinti si sono trasformati in foulard e pochette stampati in seta da regalare alle signore e ai signori, in modo che il ricordo della loro giornata speciale continuasse a nutrire la memoria.
Gemelli con inserto di
seta stampata con i frutti antichi dipinti a mano in acquarello
Matrimonio sartoriale
L’abito di Marta, realizzato sartorialmente in seta, è stato tinto con i colori naturali. La linea dell’abito dal taglio impero riprendeva le linee dell’abito della virtù della giustizia. Anche il mantello ricamato con i fili color rame studiato appositamente per lei, era ispirato alla nostra musa ispiratrice, virtù della giustizia.
Il suo look è stato impreziosito con una coroncina di fiori e foglie realizzata a mano con perle e cristalli antichi e nell’abito inserita una cinturina composta da gli stessi fiori e foglie della coroncina.
Anche gli orecchini che Marta indossava nel giorno del matrimonio riprendevano le forme dell’arco dell’abbazia, che non erano altro che le loro iniziali: M M.
Anche l’abito di Mirco è stato realizzato sartorialmente con la lana pregiata e tutti gli accessori personalizzati. Il papillon e i gemelli sono stati realizzati con seta stampata con i frutti antichi del frutteto dell’abbazia, precedentemente dipinti a mano in acquerello.
Scarpe fatte su misura erano tinte a mano per riprendere le sfumature dei frutti e delle foglie stampate sulla seta del papillon di Mirco e piccolo Tommaso.
Anche le scarpine di Tommaso sono state dipinte a mano con lo stesso disegno dei frutti e ha indossato un completo realizzato sartorialmente.
Doppia cerimonia
Durante i racconti Marta e Mirco mi hanno confidato che nei loro sogni c’era una chiesetta piccolissima, nascosta in un boschetto non lontano dalla loro casa, in cui hanno sempre immaginato che si sarebbero sposati. Idea sembrava accantonata per la sua dimensione. Dopo il sopralluogo e un pò di ricerca, abbiamo deciso di trovare il modo per realizzare questo loro desiderio.
Nonostante personalmente prediligo i riti nello stesso luogo del festeggiamento, ero certa che dovevamo trovare il modo per svolgere una cerimonia intima, dedicata solo ai famigliari stretti in quella chiesetta.
Oltre ad avere i colori perfettamente intonati, ho scoperto che era una tappa nel cammino dei credenti, dall’abbazia in cui si sarebbero sposati e quella non lontana da casa loro, che non hanno scelto. È stato magico.
Il timore di fare “il doppione” ha lasciato subito lo spazio alla creazione ed immaginazione per generare un’esperienza magica e coinvolgente, da condividere con tutti i loro ospiti, totalmente differente da quella che hanno vissuto i loro familiari nella chiesetta di campagna.
Ho scelto di far creare come fondale della cerimonia un cerchio che simboleggiava l’unione delle loro vite con i rami di acero, che sospesi nell’aria univano le loro sedie e si toccavano con delicatezza.
Le sedute degli ospiti erano disposte a semicerchio che accoglieva e univa le loro vite in un grande collettivo abbraccio.
Prima dello scambio di anelli, abbiamo inserito nel sacchettino ricamato a mano le loro fedi. Sono passate tra le mani dei loro ospiti, che silenziosamente dedicavano a loro un pensiero ed un augurio. Anche se non fisicamente, c’era anche la tanto amata mamma di Marta, che ho scelto di inserire nel pendaglio del suo bouquet.
Autenticità artigianale
I materiali utilizzati per gli allestimenti e la mise en place erano quelli che venivano utilizzati nell’epoca dell’abbazia: peltro, ceramica non smaltata e tessuti naturali come lino e seta. Gli elementi architettonici, gli affreschi e la vita dei frati in quel luogo erano stati rivisitati e inseriti in ogni dettaglio del loro matrimonio.
La mise en place era composta da i sottopiatti e posate in peltro, i tovaglioli in lino naturale e i poggia posate realizzati a mano per loro in ceramica non smaltata, che riprendevano gli archi del chiostro. Anche nell’allestimento floreale sono stati utilizzati i contenitori di peltro e ceramica grezza. Le piccole composizioni floreali con i fiori di campo e quelli della stagione erano alternate con le coppe di peltro contenenti frutta della stagione, esattamente la stessa del dipinto.
Anche il menù è stato studiato per completare allestimento rappresentando l’arco con il loro monogramma.
Il tableau de mariage è stato dipinto interamente a mano e ha rappresentato una sezione dall’alto del refettorio in cui si è svolta la cena.
Una volta terminata la cena, i poggia posate sono stati puliti e confezionati insieme alla selezione dei confetti artigianali nelle nuance e regalati ai loro ospiti.
Il taglio della torta, anch’essa decorata con i frutti del dipinto, ha concluso il viaggio intorno all’arco, all’abbazia e alla loro vita, raffigurando grazie alla proiezione il dipinto e il loro monogramma.